Z-NATION (2014)
Ideatore: Karl Schaefer
Attori: Kellita Smith, DJ Qualls, Keith Allan
Paese: USA
Vale la pena scrivere due parole su Z-Nation, dai. Foss'anche solo per il fatto che dietro la stessa ci sia L'Asylum, studio cinematografico padre, tra i mille b-movie proposti che si rifanno ai grandi titoli mainstream, di una roba che si chiama Sharknado e che parla esattamente di ciò a cui state pensando. Personalmente ancora non ho avuto il coraggio di vederlo, ma di sicuro lo farò, perché un tornado di squali va visto punto e basta, dovesse anche essere il livello più basso mai raggiunto dalla settima arte. Del resto Sharknado vanta pure una citazione. E proprio, niente meno, che in Z-Nation.
Trasmessa dalla Syfy, la serie, mettiamolo subito in chiaro, è un po' una stronzata, ma chiunque si aspettasse il contrario avrebbe dovuto riflettere prima sui settaggi delle proprie aspettative valutando le variabili in gioco. Non si tesseranno pertanto, in questa sede, le lodi di un prodotto che dato il livello generale raggiunto dal mezzo televisivo riesce a strappare a fatica la sufficienza. Ciò che si farà, però, sarà mettere in luce gli aspetti vincenti di una proposta che se non altro è cosciente del suo non avere alcuna pretesa. Anzi, in tutta onestà, di una proposta che mette in luce tutte le debolezze della serie mainstream a cui fa riferimento. Come molte delle robe scritte dall'Asylum, infatti, anche Z-Nation guarda ad uno dei prodotti che più ha spopolato negli ultimi anni, e che si dà il caso sia anche uno dei più brutti che si ricordi. Si sta parlando, ovviamente, di The Walking Dead.
Come suggerisce il titolo, anche Z-Nation segue il filone zombiano-post-apocalittico-surviving- viadiscorrendo, ma lo fa con un budget infinatamente minore: qualcosa come 700.000$ contro i 2.500.000$ a puntata di TWD (in realtà il costo della singola puntata della prima stagione si aggirava intorno ai 3.4 milioni). Ora, è chiaro che siano prodotti diversi, e in termini di fattura e in termini di intenzioni, tuttavia il problema è che Z-Nation con la sua coglionaggine (mi si passi il termine tecnico) è molto più divertente di TWD. E non si sta parlando di divertimento in senso stretto, dato che il primo è caciarone e leggero e il secondo punta a serietà ed esistenzialismo, ma di divertimento inteso come coinvolgimento e fruibilità; come, al solito, piacere di andare avanti. In quattro stagioni TWD, lo si è ripetuto allo sfinimento in questo stesso blog, annoia fino alla depressione mostrando una sceneggiatura scritta con i piedi, salvo barlumi di qualità sparsi a caso, e rende il tutto ancor più indigesto a causa di una pretenziosità che dopo più stagioni veramente scarse diviene finanche fastidiosa. Z-Nation, al contrario, non ha pretese nemmeno a pagarle, si presenta al mondo televisivo con un carico non indifferente di sciocchezze e si rende più interessante di una roba su cui si continua a spendere l'impossibile, manco fosse una sorta di accanimento terapeutico 2.0.
A Z-Nation non importa nulla di rispettare un qualche standard. Diciamo anche che a Z-Nation e all'Asylum non importa nulla in generale. All'inizio di ogni puntata dovrebbe comparire qualcosa tipo "Kill your own brain. No Mercy", giusto per evitare che qualche genio si predisponga con occhio critico alla visione. E' il classico b-movie senza pretese, con dialoghi dallo spessore volutamente nullo, dall'approfondimento farlocco e dalla struttura in polistirolo. Ah, e anche dalla colorazione livida figlia di un qualche programma di video-editing scaricato e craccato.
E però funziona. Convince ad andare avanti con la visione. Di certo è molto più godibile di TWD, ha parentesi spassose, ha ritmo, azione e ogni tanto nelle puntate si ritrovano elementi tipici del genere, tipo cannibali e sette capitanate da gente impazzita ma, cosa assai importante, senza mai tediare. Nel senso, son scenari da una botta e via, durano giusto il tempo della puntata. E poi c'è il tornado di zombi: non stavo scherzando prima, c'è davvero un tornando di zombi. Sì, proprio così. E un tornado di zombi è bellissimo, siamo sinceri.
Ha dei cali, la nuova creatura dell'Asylum, solo quando guarda caso prova a tessere sottotrame introspettive (anche se lo fa comunque in modo idiota), ma è una situazione fortunatamente più unica che rara. Anzi, quando accade sembra rendersene conto e torna subito sui livelli ignoranti che la contraddistinguono.
E' un baraccone alla fine, sì, non è paragonabile ad una serie come TWD che punta allo spessore perché obiettivi, premesse e coefficiente di difficoltà sono differenti, però se dopo 4 anni e un mare di soldi non hai combinato nulla di buono, viene un branco di scalmanati e con 1/10 dei tuoi soldi e una sola stagione all'attivo (invero nemmeno conclusasi, ancora) si rende più interessante di te, beh forse prenderti un po' per il culo è anche giusto, non credi? Con affetto.