lunedì 5 dicembre 2011

"Supernatural"

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SUPERNATURAL (2005)





Creatore: Eric Kripke

Attori: Jensen Ackles, Jared Padalecki, Misha Collins, Jim Beaver

Paese: USA



Il cervello è un organo che a volte necessita di essere spento. È sempre in funzione, lo si sforza troppo, finisce per imputtanarsi. Comincia ad elaborare e suggerire pensieri rognosi, alcuni dei quali inutilmente prematuri, superflui. Lo occupano al punto di non permettere di dare alle cose il giusto peso, dandogliene troppo. Qualche parentesi depressiva, angoscia ingiustificata sono solo alcune delle conseguenze. E ci si ritrova a cercare di distrarlo buttando giù qualche bicchiere di troppo, fumando più del dovuto, ascoltando musica a volumi improponibili o correndo fino a sudare copiosamente. Metodi che funzionano solo in parte e che peraltro si lasciano alle spalle fastidiosi effetti collaterali come post-sbornia, polmoni neri, timpani provati e quantità industriali di sudore che, diciamocelo, fanno anche un po' schifo. “No, ma in realtà dopo un po' di attività fisica ti senti effettivamente meglio”. “Sto cazzo”, direbbe Karin Proia. Ed è qui che ci tendono una mano prodotti senza impegno che hanno sul cervello lo stesso effetto di un oggetto ciondolante usato a scopi ipnotici. Lo intontiscono, lo fanno diventare scemo. Non per poi costringerlo a scavare in fastidiosi traumi passati, però, che saranno peraltro stati sepolti per un motivo. No, lo intontiscono e lo lasciano sollazzarsi con uno yoyo. Se quel prodotto risponde al nome di “Supernatural”, poi, il cervello quell'affarino infernale non riesce neanche a farlo funzionare, perché in stato comatoso. "Supernatural" è la soluzione.


Sam e Dean, Dean e Sam, due fratelli. Nella vita cacciano, il cosa dipende dal giorno, dal lavoro, dai litigi tra gente con le ali e gente con le corna. Può essere un fantasma, un demone, una strana creatura con gli artigli, un vampiro, un mutaforma, un arcangelo, un mietitore, il Diavolo... cose così, insomma. Cacciano perché papà Winchester (si, come l'arma) cacciava, e cacciava bene. E lui a sua volta cacciava perché un demone dagli occhietti gialli tra i suoi giornalieri trucidamenti aveva strappato dal quadro mamma Winchester. Per una serie di motivi che non staremo qui a spiegare, quindi, i due si ritrovano a... comunque, non è importante. Niente che non abbiate già visto o sentito. Anche perché la storia di fondo è, come dire, particolarmente propensa a mutare. Dipende dalla produzione. Se si decide per un'altra stagione, allora ci si inventa una stronzata con ramificazioni potenzialmente infinite, tipo non so, che sono state aperte le porte dell'Inferno, o che uno s'è perso l'anima per strada. E ovviamente non è un modo dire. Ecco, questo è uno dei vari aspetti positivi di "Supernatural": ti sorprende. Quando credi che non si possa più allungare la minestra, quella s'inventa una roba fenomenale che supera in assurdità quella che prima aveva superato in assurdità la precedente. E riescono a stiracchiarla portandola avanti per un numero affatto indifferente di puntate. È arte. Provate a farlo, provate a pensare ad una storia, poi cercate di farle coprire un lasso di tempo che ospiti 7 stagioni con più di 20 puntate ciascuna. No, sul serio, fatelo. È quasi impossibile. Ripeto, è arte.
La serie dà in pasto allo spettatore di tutto, gli vende sterco animale senza doversi preoccupare di farlo passare per merce di qualità, perché lo spettatore è intenzionato a comprare esattamente quello, godendo peraltro dell'ottima trasparente confezione. Trasparente perché qui nessuno prende per il culo nessuno. Uno vende sterco vestito di tutto punto, e l'altro lo compra in tutta coscienza. Ma sulla confezione torneremo più tardi.


La storia, si diceva. Si tira avanti che è una meraviglia. Si sa, i protagonisti non muoiono mai, in genere. E anche in questo caso è giusto che non accada. Però i fratelli Winchester non si accontentano di non morire, sono pur sempre quelli che quando si mettono in testa di spaccare il culo al Diavolo poi lo fanno, non certo l'ultimo paio di deficienti sulla Terra. Loro, infatti, di tanto in tanto muoiono, ma giusto per tornare in vita dopo un po'. C'è chi va in vacanza in montagna, c'è chi va in vacanza all'Inferno. Tutto ciò sarebbe improponibile se la serie si prendesse troppo sul serio, e fortunatamente non è così. È pienamente cosciente della propria dimensione e dei propri limiti, infatti non cerca mai di andare troppo a fondo evitando con una certa maestria di impelagarsi in qualsivoglia pretese. Qualche momento strappalacrime c'è, come anche qualche scambio che potrebbe dare l'idea di profondità, specie tra i due fratelli, ma giusto quel tanto che basta per dare una parvenza di spessore. Tratti introspettivi senza impegno, un tanto al chilo, che aprono e chiudono quasi subito parentesi all'interno dell'equazione che vede la serie risolversi in un baraccone enorme ma capace di reggersi divinamente.
In "Supernatural" succede infatti di tutto. In 7 stagioni i Winchester hanno affrontato qualsiasi leggenda metropolitana, tutti i mostri che abbiano mai camminato sullo schermo o sulle pagine di un libro, ne hanno inventati di nuovi e li hanno chiaramente fatti fuori - continuano a farlo. E se nel mentre qualcuno della squadra si fa male, si stringe un patto con un demone e si risolve; se qualcuno è più di là che di qua, si combatte il mietitore; se non è sufficiente ci si rivolge a qualche angelo. E se muori? Invochi la Morte in persona, ovvio. Però quando quest'ultima fa la sua entrata in scena non ce n'è per nessuno: vento apocalittico, Cadillac bianca, ralenti, fast forward, scelta musicale ottima e un volto praticamente perfetto per la parte. Il gusto tecnico-estestico che mostra la serie è sempre un piacere per gli occhi. È la confezione di cui si scriveva qualche riga più sopra. Un numero niente male di personaggi e quindi di interpreti, sempre ottimi, si muovono all'interno di scenari ed atmosfere creati con maestria e gusto, per l'appunto. Con scelte musicali perfette, con una fotografia ottima, con un montaggio accattivante o con uno sguardo registico assai funzionale. Diventa a lungo andare irrinunciabile quel viaggio settimanale all'interno di un mondo fatto di proiettili di sale, pistole capaci di uccidere qualsiasi cosa e pugnali leggendari; di bar on the road e sandwich dozzinali tra un cadavere bruciato e un demone rispedito all'Inferno; di motel scadenti e ricerche tra vecchi libri; di apocalissi e guerre per il Regno dei Cieli.


Si incastra alla perfezione con il resto un'ironia imprescindibile, fondamentale per quel non prendersi troppo sul serio che rende la serie un carrozzone assolutamente riuscito. Ironia peraltro sempre efficace e affidata, oltreché ai dialoghi, ad interpretazioni col senno di poi insostituibili. Su tutti un Jensen Ackles inarrivabile, non può assumere un'espressione seria, ormai, che si ride comunque al pensiero di quali espressioni quei tratti possano delineare combinandosi. Gli si affianca comunque gente assai simpatica e interpretata altrettanto bene. Castiel tra i buoni, Crowly tra i cattivi, per esempio, riservano sorprese meravigliose.
A divertire e a rendere il tutto più leggero sono poi anche quelle scelte di sceneggiatura di cui si parlava inizialmente. Dicono che "Supernatural" doveva finire con la quinta stagione perché sta raschiando il fondo del barile. A mio avviso, invece, non c'è mai stato nessun barile. Se si fosse guardato alla credibilità della trama, non sarebbe dovuta durare più di due puntate. Quindi finché tirano fuori atmosfere simili, aprono purgatori, ammazzano cose, propongono intrecci così esageratamente idioti da essere irresistibili e divertono con dialoghi idioti quanto l'intreccio, che vada avanti. Se non per l'aspetto artistico, almeno per quello terapeutico.

"Supernatural", ripeto, è la soluzione.


12 commenti:

  1. Supernatural è la cura a ogni male. E' come tornare a casa dopo una giornata di merda, con la pioggia e pure il vigile stronzo che ti ha fatto una multa e trovare la tua mamma che ti ha fatto la crostata. Ecco.

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  2. A me non piace la crostata, quindi mi atterrò alla similitudine sostituendo alla crostata un tazzone di cioccolata calda.

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  3. Ho quasi sempre snobbato le serie tv, e Lost è stata una delle poche eccezioni (però ancora mi manca l'ultima stagione). Dopo Lost ho iniziato a seguirne qualcuna ma senza mai appassionarmi veramente. Questa comunque non sembra affatto male, insomma... potrebbe piacermi.

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  4. @moderatamente ottimista
    Non snobbarle, sono uno strumento il cui valore artistico è assolutamente da rivalutare. Comunque se dovessi decidere di approfondire, ti consiglierei altre serie più riuscite, tipo The Shield, Oz e Battlestar Galactica. Questa, come scrivo, è più a cervello spento e senza impegno ;)

    Lascia perdere Lost, dimentica di averla vista. Mi ringrazierai un giorno.

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  5. :D
    Eh ma ormai non posso, me la sto rivedendo tutta proprio per godermi di più la sesta stagione, figurati. Tanto ormai ho sentito di tutto, non c'è nessuno che la salvi, sono pronto al peggio... :(

    Probabilmente sì, dovrei recuperarne qualcuna. Di quelle che hai citato avevo visto solo qualche puntata sparsa, ma poi è svanito l'interesse. Battlestar è forse quella che seguirei più volentieri.

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  6. @moderatamente ottimista
    No, davvero te la stai riguardando? Come ti capisco, e come mi dispiace. Vabbè, almeno so che avrò un altro terrorista al mio fianco quando farò saltare in aria gli sceneggiatori di Lost.

    Io adoro BSG quindi sappi che sono di parte. E però è davvero una bomba ;) Guardatela. Però stai attento a non guardare subito la puntata 1x01. L'inizio della serie è infatti una doppia puntata che non rientra nella prima stagione.

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  7. Sì sì, sono alla fine della seconda stagione. Sono sempre più curioso di vedere il pasticcio che hanno combinato. :D

    Grazie per avermi segnalato la doppia puntata di BSG, anche se non so quando la guarderò: a scoraggiarmi è il numero immenso di puntate da vedere, ed è un discorso che vale un po' per tutte le serie tv.

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  8. @moderatamente ottimista
    Prego. E comunque tranquillo, vanno via come niente [Si, sto insistendo spudoratamente ;)]

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  9. Ci provo. Altro prodotto che piace tantissimo su Tumblr, mai attirato, la recensione (letta a pezzi causa potenziali spoiler) mi ha incuriosito. E partiamo col primo episodio...

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    1. Causa spoiler? Ma questa serie è così caciarona che il rischio spoiler diviene una preoccupazione quasi del tutto ingiustificata, tranquilla. E comunque, proprio perché caciarona, guardarla con lo spirito giusto, non aspettarti spessore di sorta, metti prima il cervello a dormire e poi te lo guardi ;)

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    2. Sono maniaca con gli spoiler, figurati che di un film, generalmente, conosco solo il titolo e il regista, non molto altro!
      Comunque lo guardo sì, magari è divertente...

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    3. In realtà ti capisco, anche io cerco di evitarli come la peste. Comunque, poi capirai cosa intendo ;)

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