domenica 13 novembre 2011

Recensione "Immortals 3D"

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IMMORTALS 3D (2011)




Regista: Tarsem Singh 

Attori: Mickey Rourke, Henry Cavill, John Hurt
            Freida Pinto

Paese: USA



Sarebbe comprensibile se i lettori di questo blog iniziassero a pensare che il suo autore è un deficiente. Lo penserei anche io. Recensire “Immortals” dopo aver recensito “Warrior”, in effetti, non lascia adito a molti dubbi. Il problema, che ho scoperto essere tale solo ora, è l'avere biglietti omaggio da consumare entro una data non troppo lontana. Si è rivelata una cosa inaspettatamente devastante, appunto perché, in assenza di valide alternative come in questo periodo cinematografico, si è portati a guardare qualsiasi spazzatura venga proposta. Non che da “Immortals” ci si aspettasse qualcosa, intendiamoci, è anzi il classico film creato al computer, tamarro e pieno di effetti al quale ci si avvicina in modalità zombie: cervello andato, bavetta alla bocca e versacci strani. La vera notizia, qui, è che è molto più brutto di quanto ci si aspettasse. E a scriverlo è uno che si è divertito come un bimbo alla visione di “300”.

Un Teseo (Henry Cavill) indicibilmente privo di carisma, emblema della pochezza della pellicola di Singh, e che in una delle prime sequenze sembra sfoggiare accenni di kung fu, sarà chiamato a guidare quel che resta dell'esercito ellenico contro Iperione (Mickey Rourke). Quest'ultimo vuole liberare i titani intrappolati nel monte Tartaro e per farlo avrà bisogno di un arco la cui ricerca devasterà genti e villaggi.


Una classica storia epica, insomma, fatta di eroi, miti e battaglie senza tempo. Tuttavia Singh riuscirà a sgonfiare tutto, avendo forse interpretato male il contratto. Non è infatti una questione di incapacità, perché riuscire nell'intento di rendere anonima una storia simile, con tutti gli effetti speciali di ultima generazione a disposizione, richiede maestria e intelligenza. E in questo senso lui sembra averne da vendere.
Mette in chiaro le cose fin da subito, facendo capire allo spettatore che nessuno dei personaggi che sfileranno sullo schermo sarà interessante. Men che meno quelli principali. Mickey Rourke, che interpreta Iperione, sembra vagare con equilibro precario per le location, come stesse cercando degli avanzi di formaggio in cucina, alle tre di notte dopo una sbornia colossale. Il suo personaggio ostenta violenza e cinismo con una convinzione tale che quasi si ha l'impulso di uscire dalla sala per tranquillizzarsi e convincersi del fatto che non sia reale. Non contento si esibisce in una linea che rende la speranza nel prosieguo del film tenera quanto un cucciolo zuppo d'acqua sul ciglio di una strada: un uomo viene fatto prigioniero, blatera qualcosa riguardo il fatto che Iperione non riuscirà mai a vincere, o qualcos'altro di pari ininfluenza, e il cattivo dell'anno dopo aver pronunciato le parole “lascia che ti illumini” gli dà fuoco. Cioè, davvero, gli dà fuoco.
È l'apertura di un film inevitabilmente destinato ad andare sempre peggio. A personaggi insipidi si affiancano, infatti, scelte assolutamente pessime. A partire dalla CGI. L'estetica degli ambienti ricreati seduce quanto l'atto riproduttivo tra due mufloni, nonostante in questa tipologia di pellicole l'uso della computer grafica offra possibilità incalcolabili. E laddove non siano gli ambienti da soli a suscitare fascino interviene generalmente la fotografia a renderli distanti, irraggiungibili, per l'appunto epici. Niente, anche la fotografia, che in base a quanto scritto dovrebbe suggerire una, seppur affascinante, finzione, riesce a rendersi finta e basta, contribuendo sensibilmente a quel posticcio che si avverte in maniera sistematica durante la visione.


Si aggiunge poi, a ciò, il mistero del 3D. Non si capisce se sia semplicemente fatto male o se le attuali tecnologie non permettano di andare oltre un certo livello di qualità. Fatto sta che in “Immortals” più che in altre pellicole si rivela in tutti i suoi limiti, limiti riconducibili ad inutilità e scarsità tecnica. Inutile perché non aggiunge nulla, al punto che la concentrazione dello spettatore non riesce a non focalizzarsi sul fastidio degli occhialoni 3d sul naso invece che su ciò che si sta guardando (sarebbe probabilmente stato migliore in 2d. No, forse no). Scarso tecnicamente perché spesso alcune inquadrature sembrano andare fuori fuoco a 'cazzo di cane', per dirla con Renè. Più di una volta ci si ritrova a sistemare gli occhiali, toglierli e rimetterli per capire quale sia il problema, che tale resterà, ovviamente, fino al termine.

Nel mentre si giunge alla parte conclusiva. Almeno qui sarebbe lecito aspettarsi combattimenti spettacolari, scariche di adrenalina che si alternano a ritmi fulminei e scontri annunciati tra il più forte dei buoni e il più forte dei cattivi. Cose così, insomma.  Ma perché cambiare rotta? Scelta che non funziona non si cambia, si sa. Iperione giunge ai piedi del monte Tartaro, di fronte all'ultima roccaforte ellenica, difesa dagli unici, pochi, soldati che non sono fuggiti. A dividere i due schieramenti una porta/muro gigante. Una freccia scoccata dall'arco magico creerà un breccia nella stessa – Ricorda qualcosa. Sì, “Il Signore degli Anelli: Le Due torri”. Milioni di soldati da una parte, una comitiva dall'altra, come combatteranno? Teseo è un divoratore di pellicole: "nel tunnel il numero non conta" – Ricorda qualcosa. Sì, “300”. Ma non è il caso di correre troppo. Il momento più adrenalinico precede questo di qualche attimo. Ci si riferisce al classico discorso di incoraggiamento con cui Teseo carica il gruppo di amici del baretto. Ok che il ragazzo era un contadino però il suo vocabolario sembra essere di appena una decina di termini: “Combattete!... per... la famiglia.. Combattete! Sono codardi... noi siamo forti... Combattete!... per l'immortalità!!" - “per l'immortalità” ricorda qualcosa. Sì, sempre “300”. Non è un caso che gli elleni non offrano di lì a poco questo gran combattimento.
Inutile dilungarsi ancora, parlando magari del combattimento più atteso tra Teseo e Iperione rivelatosi meno coinvolgente di una lotta clandestina tra galli, piuttosto che della sequenza conclusiva nel cielo presentata davvero male tecnicamente, quasi fosse stata fatta in casa con VirtualDub.


Alla pellicola, in definitiva, manca tutto. Adrenalina, coinvolgimento, spettacolo visivo, creazione dell'attesa, dialoghi non sensazionali ma almeno sufficienti, interpretazioni convinte ancor prima che convincenti. Tutto.


10 commenti:

  1. Di' la verità che ci stai prendendo gusto con tutta questa merda :D
    Ecco, questo non me lo hai evitato perché non sarei andata a vederlo neanche sotto minaccia di torture prolungate.
    Però mi hai fatto molto ridere

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  2. @ilgiornodeglizombi
    Ahah, dai forse un po'. E sì, comunque, so che questo non saresti andata a vederlo perché non è il tipo di merda che ti piace. E però almeno sono felice lo stesso per averti strappato qualche sorriso.

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  3. Ahahah, questo film lo vedrei solo se oltre al biglietto mi pagassero la cena subito dopo... Però almeno la lettura è stata spassosa...

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  4. @Frank
    Mi ha violentato il cervello al punto di farmi scrivere "ellenici" al posto di "elleni", fai un po' tu.

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  5. Io però, ogni volta che leggo un parere negativo, devo automaticamente vedermi il film in questione... però scusa se lo chiedo, ma dove li trovi tutti sti biglietti omaggio?

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  6. Posso solo dire: mi dispiace.
    E aggiungere: complimenti per il coraggio.
    A me 300 era piaciuto ma non aveva fatto impazzire; con questo mi è bastato il trailer per capire che era una ciofeca indegna dei miei sudati risparmi!

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  7. @Frank
    Eh, allora ti conviene andare a vederlo dopo 3-4 birre, almeno. Bjorne, possibilmente. (poi ti spiego la storia dei biglietti)

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  8. @Bollalmanacco
    Dispiace a che a me, Bollalmanacca ;)
    Comunque neanche a me, ovviamente, 300 aveva fatto impazzire, però in quei casi sai a cosa vai incontro e non hai chissà quali aspettative, quindi ci sta anche che ti diverti... ma questo, questo è proprio brutto.

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  9. Ma c'è Rourke!!!

    nessuno dei personaggi che sfileranno sullo schermo sarà interessante. Men che meno quelli principali. Mickey Rourke, che interpreta Iperione, sembra vagare con equilibro precario per le location, come stesse cercando degli avanzi di formaggio in cucina, alle tre di notte dopo una sbornia colossale.


    Ah, ok, come non detto...

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