martedì 22 novembre 2011

Santissima Trinità, parte 1: "Modern Family"

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MODERN FAMILY (2009)




Ideatori: Christopher Lloyd e Steven Levitan

Attori: Ed O'Neill, Sofía Vergara, Julie Bowen, Ty Burrell, 
             Jesse Tyler Ferguson, Eric Stonestreet

Paese: USA



La santissima trinità delle sit-com, ne abbiamo già parlato: “How I Met Your Mother”, “Modern Family” e “The Big Bang Theory”, in ordine di importanza. MF, infatti, ha a mio avviso scavalcato BBT per le ragioni scritte nel post dedicato ad “Arrested Development”. Al contrario delle altre due a BBT manca l'intenzione di avvicinare quanto raccontato ai personaggi, seppur in maniera “superficiale” e “semplice”. Le virgolette sono d'obbligo, chiaramente, dato che avvicinare con a disposizione solo 20 minuti a settimana lo spettatore ad un prodotto leggero ed ironico per definizione non è affatto semplice. Il riuscire o meno a farlo rappresenta una discriminante da cui non si può prescindere nella valutazione di una situation comedy. BBT è un caso a parte; pur non riuscendoci ha delle linee comiche così forti ed originali da imporsi ugualmente, anche se non su prodotti che oltre ad una linea comica riuscita hanno dalla loro anche quella lieve empatia verso storia e personaggi di cui si scrive. 


Moden Family” è stata una rivelazione. Non avrei scommesso un centesimo su di essa e non a caso pur ritrovandomela in rete un giorno si e l'altro pure non pensavo neanche lontanamente alla possibilità di darle un'occhiata. Non sembrava particolarmente accattivante, l'idea non così originale e francamente non rientrante in quelli che generalmente sono i miei gusti: una famiglia allargata fino ad 11 componenti: Phil e Claire Dunphy con i loro tre figli; Mitchell e Cameron, coppia gay con una bambina vietnamita adottata; Jay (padre di Claire e Mitchell) e Gloria, con il figlio (di lei) Manny. Poi mi è stata insistentemente consigliata e ho provato a darle quell'occhiata di cui sopra. Un'occhiata rivelatasi fulminante perché “Modern Family” è semplicemente stupenda. 

Il solo riuscire a gestire così tanti personaggi la rende degna di nota. È già un'impresa farli convivere, far convivere le loro comicità e ancor prima renderli comici. Inventare, quindi, 11 comicità diverse, nonché 11 personalità credibili. Figuriamoci farli muovere, poi, in un tempo ristretto e addirittura riuscire nell'intento di non far ridere e basta, ma di inserire quelle riflessioni affettuosamente sciocche attraverso cui parlare della vita in maniera estremamente leggera. Lloyd e Levitan non solo riescono a farlo, ma riescono a farlo decisamente bene. Mai nessun personaggio è troppo in ombra, gli aspetti comici non sono ridondanti, se non per scelta, e le personalità non si sovrappongono perché tutte diverse e ben definite.
A rendere ulteriormente divertente il prodotto la scelta del mockumentary, impostasi negli ultimi anni nel cinema come nella tv. I genitori delle tre famiglie si ritrovano durante la puntata a spiegare i loro atteggiamenti davanti alla telecamera, a mo' di intervista e l'aspetto paradossale è che queste sequenze sono in assoluto tra le più divertenti. Le singole personalità, infatti, non solo non si spogliano di quella comicità magari legata all'avvenimento in sé, quella del momento, ma davanti alla telecamera vengono addirittura accentuate, perché accentuati a loro volta problemi, differenze e difetti nella e della coppia - si tenga conto, volendo fare un esempio, che Gloria è una donna colombiana esageratamente sensuale e che Jay è invece un uomo con figli già adulti e decisamente americano. La scena qui in basso dovrebbe far capire a cosa ci si riferisce.


È necessario, si scriveva, che non vi siano personaggi in ombra o comunque troppo defilati, sì da evitare di minare quell'equilibrio su cui una sit-com di questo tipo ha bisogno di reggersi. Ciò, tuttavia, non significa che non vi siano personaggi che si distinguono maggiormente, sarebbe impossibile. Personaggi che diventano, di fatto, il volto della serie. Nel caso in specie a ricoprire il ruolo sono senza dubbio Cameron e Phil.
Cameron (Eric Stonestreet) è una meraviglia già solo per la sua fisicità da ragazzo allevato in campagna. Un omone che se ne va in giro con camicie floreali ora color rosa, ora viola, magari gialle o sul celestino andante. Un uomo che rivendica con forza e vanto le sua educazione bucolica tra trattori e pecore che però disquisisce di personaggi maschili affascinanti nel cinema con altri amici gay. Un uomo passionale al punto di divertire ogni volta che appare sullo schermo; tanto passionale da innervosirsi come MAI nella serie per non essere stato coinvolto dal suo uomo in un flash mob. Cioè, un flash mob. Uno spasso. Davvero non può apparire sullo schermo senza far ridere.
E poi c'è lui. Il Barney Stinson (o lo Sheldon) di “Modern Family”. Phil Dunphy (Ty Burrell) è uno dei personaggi più divertenti di sempre. È anche il primo, però, a non risultare tale fin da subito. La sua comicità non è data tanto dalla sua idiozia, infatti, quanto da piccoli particolari che rendono solo in un secondo momento quell'idiozia irresistibile. Sono gli sguardi, ha degli sguardi assurdi. Nelle finte interviste non lascia una espressione senza adottarne un'altra ancora più stupida della precedente. Burrel è strepitoso nell'interpretare il personaggio. Dopo averlo imparato a conoscere, è sufficiente che si aggiri per la casa, perché si rida, magari anche inspiegabilmente. Si sa, infatti, che di lì a breve farà un'idiozia. E puntualmente la fa. Un macchina comica impressionante.

Anche gli altri personaggi, è bene precisarlo, sono eufemisticamente riusciti ed interpretati perfettamente. Da Claire (Julie Bowen), insicura e maniaca del controllo, a Gloria (Sofia Vergara), apparentemente ingenua, legata a discutibili tradizioni colombiane e dall'accento, oltreché dal timbro, più ridicolo in circolazione; da Jay (Ed O'Neill), alle prese con la differenza tra la sua età e quella della compagna, ruvido ma non troppo, a suo figlio Mitchell (Jesse Tyler Ferguson), a sua volta alle prese con il controllo, oltreché con i traumi da gay in fasce. Non sono da meno i 4 figli, anche loro ottimamente caratterizzati. 


Se ancora non l'avete vista, magari per dubbi simili ai miei, non mostratevi idioti come Phil e procuratevela all'istante.


5 commenti:

  1. UN' altra serie da recuperare. Cheppoi a me le sit com annoiano moltissimo e ho anche mollato BBT.
    Però tu ti guardi Hellraiser e io DEVO vedere questo telefilm :D

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  2. @ilgiornodeglizombi
    Beh, ma BBT ha esattamente il problema a cui mi riferisco. Ci sta che ti annoi, dopo un po'. Tu prova con How I Met, se non l'hai già fatto. Se pure quella ti annoia, allora lascia perdere. Altrimenti ti guardi quella e questa ;)

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  3. Un mio amico mi ha dato un dvd con tutta la serie scaricata.
    Mi piace moltissimo,un puro prodotto di intrattenimento,assai divertente.Quelle serie che poi commenti con gli amici:hai visto quando tizio ha fatto questo,caio quell'altro e così via
    Io vedo pochissime serie:la squdra,the shield,arrested devploviment insomma ti presento i miei,e quella con Jason Lee ,il galeotto che vince alla lotteria ..Il mondo secondo earp?Poi chiaramente Boris.La mia preferita

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  4. @babordo76
    Si, come ho scritto, è assolutamente uno spasso. Se hai amici che ti fanno dvd e quindi non devi neanche scomodarti a cercare, poi, anche meglio ;)

    The Shield è nell'olimpo delle serie e Arrested Development merita anche (ho scritto un pezzo non troppo tempo fa). Mi ha convinto molto meno, invece, Earl.

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  5. ho letto il tuo ottimo post su arrested..
    Earl ho avuto modo di vedere la prima e seconda serie mi pare,sto aspettando che il mio amico mi passi i dvd.
    The shield è la padrona dell'Olimpo,troppo bella!^_^

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