lunedì 12 marzo 2012

"Hell On Wheels" - Prima Stagione


HELL ON WHEELS (2001)




Ideatore: Joe Gayton, Tony Gayton

Attori: Common, Colm Meaney,
Anson Mount,
             Dominique McElligott

Paese: USA



Make no mistake. Blood will be spilled. Lives will be lost. Fortunes will be made. Men will be ruined. (…) There will be betrayal, scandal and perfidy of epic proportion, but the lion shall prevail.

Queste le parole con cui ci eravamo lasciati dopo aver scritto del pilot di “Hell on Wheels”. Pronunciate da Durant, uno dei protagonisti della serie, distribuivano speranze affatto indifferenti senza troppa parsimonia. Mostrando peraltro una certa arroganza, considerando il fatto che il primo episodio non si è certo imposto come uno dei più avvincenti della storia televisiva. A quanto pare, però, i creatori della serie avevano già allora le idee abbastanza chiare sul prosieguo, tanto da potersi permettere promesse simili. Al termine di questa prima stagione si può affermare in tutta sicurezza che i rischi e i limiti mostrati inizialmente sono stati messi da parte senza difficoltà, del resto anzi, col senno di poi, non era neanche del tutto corretto parlare di limiti. Come molti altri prodotti, infatti, "HoW" non si mostra avvincente fin da subito perché punta su elementi che non si costruiscono certo in una sola puntata: sulle atmosfere più che sulla narrazione, non sul ritmo quanto sull'introspezione. Quest'ultima, nello specifico, non è in realtà così trascendentale ma è più che sufficiente, se si considera che la serie tende a restare nel mezzo; pur essendo introspettiva e d'atmosfera non rinuncia infatti agli altri due aspetti poc'anzi scritti, tanto che laddove uno non riesce ad andare oltre, subentra l'altro a raccogliere il testimone. La sinergia tra i vari elementi funziona, quindi, e funziona bene, tanto da rendere l'intera stagione assolutamente valida. 


È vero, quando si parla di ritmo non propriamente incalzante, di introspezione e di AMC la paura tende con prepotenza a travolgere lo spettatore trascinando il pensiero all'antagonista per eccellenza nell'universo televisivo contemporaneo. Ogni volta che si ascolta “previously on AMC's...” il panico è inevitabile, ma quando poi la frase termina con “... Hell on Wheels” invece che con “... The Woukin Ded”, si torna ben predisposti alla visione. Ed è un bene, perché quella che seguirà sarà con il giusto approccio una visione assai piacevole. Questa volta, infatti, di interazione e dialoghi da soap opera non ce ne sono, i tempi lenti vengono gestiti con criterio e l'intreccio si rende in un modo o nell'altro interessante. Nonostante il motore della vicenda, soprattutto nelle prime battute, sia il percorso vendicativo di Bohannon, la serie non si risolve in una corsa alla resa dei conti, in cui l'attenzione è calamitata dall'attesa della stessa e dal personaggio chiamato a portarla a termine; al contrario lo sguardo si amplia sensibilmente irradiandosi da ognuno dei personaggi principali: Elam apre la narrazione sugli schiavi e sulla loro situazione, Bohannon sulla guerra civile tra Nord e Sud che aveva appena devastato il Paese, Durant sul capitalismo, quindi sullo sviluppo come sulla speculazione, e Lily Bell sul volto più idealista del Paese. Vi è quindi la vendetta dell'uomo solitario e lo scenario di cambiamento di un'intera nazione. Il western classico e quello crepuscolare. Pistoleri che saldano i conti col passato e gente che guarda al futuro. Azione e disillusione. 


Non è difficile da capire, alla luce di ciò, il motivo per cui la serie non coinvolge immediatamente. Come quasi tutti i prodotti che ampliano lo sguardo e che puntano maggiormente sulle atmosfere, anche questa ha bisogno di tempo, quello necessario a costruire un contesto sufficientemente ampio al quale poi lo spettatore deve avvicinarsi ed adattarsi. In "Deadwood” per esempio, di cui si era già parlato quando si è scritto del pilot di “HoW”, l'azione è ancor meno presente, tanto che per affezionarsi a serie e personaggi di tempo ce ne vuole anche di più, salvo poi scoprire che di quei secondi non ne è andato perso nemmeno uno.
Un ruolo fondamentale nel creare il contesto come al solito ce l'hanno le atmosfere, in questo caso però ricreate grazie, più che ad una regia ottima nel suo essere sempre calibrata e ad una fotografia ricercata e assai funzionale, alle musiche. Nello specifico a quelle combinazioni, classiche in una serie, tra le stesse e il montaggio. Le scelte in tal senso sono tutte perfette nel loro essere talvolta accattivanti (western classico) talaltra avvolgenti (western crepuscolare). Stupenda quella in apertura della penultima puntata dei malinconici Mumford and Sons ad esaltare gli aspetti, sapientemente montati, meno spettacolari e affascinanti di una battaglia. 


In linea con tutto il resto il finale di stagione, che infatti non punta in quanto tale su un climax classico, contraddistinto da un ritmo in crescendo, ma su un montaggio alternato che per l'ennesima volta sottolinea le due facce di "HoW", quella riflessiva e quella più viscerale. Entrambe però permeate da una disillusione di fondo che tanto da alla serie. Si spera di non vederla scemare in seguito perché sarebbe davvero un peccato rinunciare al fascino di quello che si è rivelato uno dei pochi prodotti validi in circolazione.


16 commenti:

  1. Sembra interessante.
    Poi, per un appassionato di Frontiera come me, mi pare una visione da non perdere.

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    1. Toh, ho appena commentato di là ;)

      Comunque sì, questa secondo me va vista. Del resto in un periodo non propriamente roseo per le serie televisive, direi che è il caso almeno di provarci.

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  2. non reggo i western e questo l'ho abbandonato per noia dopo le prime 2 puntate..
    western a parte, mi sembra comunque parecchio al di sotto degli standard AMC...

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    1. Mh, quali sarebbero questi standard?

      Comunque, se il western non ti piace, e neanche i tempi lenti alla Boardwalk Empire (se non ricordo male), allora hai fatto bene a lasciar perdere ;)

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    2. beh, mad men su tutti, ovviamente. la serie più grandiosa dai tempi di twin peaks!
      poi breaking bad è fenomenale, the killing, persino the walking dead con le ultimissime puntate l'ho visto parecchio migliorato.
      e anche lo sfortunato rubicon non era malaccio.
      in pratica questa è la prima serie amc (tra quelle che ho visto) che non ho retto per niente. hbo is the past!

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    3. Oddio, più grandiosa dai tempi di Twin Peaks? Bella per carità, ottima con l'ultima stagione andata in onda, come scrivevo, ma ben lungi dalle vette televisive, toccate dopo TP da almeno altre 4 serie televisive.

      Anche su Breaking Bad ho già scritto sotto. Definirla fenomenale è un po' un azzardo, a mio avviso, ma mai quanto "hbo is the past" ;) quella sì che è pura utopia. La seconda stagione di Boardwalk da sola vale più di BrBa e Mad Men messe insieme. True blood, come prodotto a cervello del tutto spento batte 10 a 0 quell'offesa all'intelligenza che è TWD. Se poi ci mettiamo GoT in tutto questo la HBO non è il passato manco per sbaglio. Che poi le stronzate le faccia pure lei è chiaro, ma è anche normale.

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  3. Hai fatto di me una donna felice, stamattina, sappilo.

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    1. E per questo sono felice anch'io, ora. Spero a questo punto ti troverai d'accordo dopo averla vista. Ovviamente mi fai sapere ;)

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  4. Immagino che con standard il Cannibale si riferisca a Breaking Bad, che almeno per quanto mi riguarda è quanto di meglio abbia partorito la tv dai tempi di OZ. :)

    Anyway, sono felice di sentire un commento positivo, Hell on Wheels mi incuriosiva ma dopo TWD con la AMC ci vado coi piedi di piombo. E magari dovrei recuperare Deadwood, che avevo abbandonato alla stagione due perché i dvd originali e il mio inglese non andavano proprio d'accordo... ;)

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    1. Sinceramente a me Breaking Bad non ha fatto assolutamente gridare al miracolo, non vedo infatti caratteristiche tali da renderlo un prodotto così bello. Intendiamoci, è fatto bene, lo si segue volentieri, ed io per primo l'ho consigliato a mia volta, ma al netto di qualche picco sparso la trovo piacevole ma nulla più. Con la quarta sembrava aver ingranato la sesta, infatti è ottima, salvo poi perdersi in un finale assolutamente non al livello del resto della stagione.

      Se dovessi elogiare la AMC lo farei più con Mad Men, partita in maniera forse fin troppo lenta, ma dimostratasi con l'ultima stagione andata in onda molto molto valida.

      E comunque, tutti ci vanno con i piedi di piombo con la AMC dopo TWD. Mi sa che ha terrorizzato tutti, ma non nel senso che sperava ;) Poi se decidi di dare un'occhiata a questa fammi sapere.

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  5. western:basta la parola.Il mio genere preferito,cioè della serie che se mi facessero girare un film farei una roba alla Sartana e così via.
    Mo con calma la metto in lista,sono assai lento sulle serie,ma i vostri consigli li seguo eh?

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    1. Eh, immaginavo ti avrebbe incuriosito ;) Da appassionato del genere infatti dovresti quantomeno provarci a guardarlo.

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    2. lo farò,ora il mio spacciatore di serials mi ha dato:il sole splende sempre a filadelfia ,un sit com dovrebbe esseere.Poi ho visto un paio di puntate del dr who e ho scaricato una di torchwood

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    3. Allora, Doctor Who non mi fa impazzire, ma credo di essere l'unico al mondo. La sit-com, invece, dimostra che il tuo amico ha un certo gusto. La prima stagione non è un granché, a dire il vero, tu però vai avanti comunque; quando infatti dalla seconda stagione entra in scena Danny de Vito diventa esilarante. Stavo anche pensando di scriverci su qualcosa.

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  6. mi sa che ho la prima stagione eh!Dr who è godibile almeno l'episodio che ho visto mi è piaciuto.Io però non son tipo da serie tv quindi è facile che non comprenda del tutto i prodotti che vedo,dal punto di vista tecnico

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    1. Naa, alla fine è sempre tutto una questione di stomaco.

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